Aida in mondovisione su Rai 1 dall'Arena di Verona

Inaugurazione della 100esima edizione del Festival lirico all’Arena di Verona con il nuovo allestimento di Aida firmato da Stefano Poda

immagine dell'Arena di Verona gremita di pubblico
m&s - L'Arena di Verona gremita di pubblico (foto Ennevi)

Guarda al futuro ma dialoga con il passato la nuova produzione dell’Aida di Giuseppe Verdi che aprirà la centesima edizione dell’Arena di Verona Opera Festival. Piramidi trasparenti e architetture di luci si innestano negli spazi dell'anfiteatro romano, evocando un'Aida tecnologica ma intimista al tempo stesso. La regia è affidata a un artista poliedrico come Stefano Poda, al debutto in Arena, che cura ogni dettaglio della produzione firmandone anche scene, costumi, luci e coreografie.

La “Prima” del capolavoro verdiano, opera simbolo dell’Arena fin dalla fondazione del Festival nel 1913, è in programma venerdì 16 giugno alle ore 21 e trasmessa da Rai Cultura in diretta in mondovisione su RAI 1, con protagonista la star Anna Netrebko nel ruolo del titolo, affiancata dal tenore Yusif Eyvazov nei panni di Radamès, diretti dall’esperta bacchetta di Marco Armiliato. Insieme a loro sono impegnati Olesya Petrova nella parte di Amneris, Roman Burdenko come Amonasro e Michele Pertusi come Ramfis. L’evento, trasmesso da Rai Cultura in diretta su RAI 1 a partire dalle 20.35, sarà condotto da Milly Carlucci, con la partecipazione straordinaria di Alberto Angela e Luca Zingaretti.

Descrivendo il suo spettacolo, Poda spiega che «il pubblico si troverà davanti a una grande installazione: il moderno non è una rincorsa all'attualità, bensì un salto al futuro. Il patrimonio dell'antico Egitto diventa quello del genio di Verdi, che si trasforma in un tesoro tutto italiano rappresentato in una cattedrale laica, un luogo sacro e millenario pronto a raccogliere tutte le migliori energie dell'Italia».

Non poteva che essere l’opera più rappresentata e amata dal pubblico, che arriva a Verona da tutto il mondo, ad aprire l’edizione numero 100.
La visione poetica di Poda restituirà un’Aida fortemente innovativa rispetto alle tradizionali messinscene nell’anfiteatro veronese. «Il palcoscenico sarà un piccolo universo carico di mille esperienze – commenta ancora il regista – sarà tecnologico, dinamico, cangiante, sorprendente… ma allo stesso tempo l'ambizione è quella di sviluppare un viaggio riconoscibile, familiare, a misura d'uomo: un viaggio dantesco, da un mondo in conflitto a una storia intimista. Conciliare questi due lati, grandiosità e intimità, è la sfida nell’affrontare un titolo come Aida». Il mondo in guerra di Aida prenderà forma sul palcoscenico con oltre 400 volti – tra solisti, coro, danzatori e mimi – che indosseranno abiti ispirati a Paco Rabanne e a Capucci ed elmi che brillano come nelle opere di Damien Hirst.

Grandi novità per il Festival 2023 oltre al nuovo allestimento di Aida, dopo oltre vent’anni il Festival presenta anche una seconda nuova produzione in cartellone. È il pluripremiato attore e regista Antonio Albanese a firmare l’inedito Rigoletto verdiano, in scena a partire da sabato 1° luglio per quattro serate. Lo spettacolo segna il debutto alla regia in anfiteatro di Albanese, che rilegge l’opera omaggiando il grande cinema neorealista italiano degli anni ‘50. 

Il pubblico potrà poi rivivere sei produzioni che hanno segnato la storia del Festival areniano: Il Barbiere di Siviglia di Rossini (dal 24 giugno) e la Tosca di Puccini (dal 29 luglio) con la regia di Hugo de Ana; il colossale Nabucco di Verdi (dal 15 luglio) firmato da Gianfranco de Bosio; Carmen di Bizet (dal 23 giugno), Madama Butterfly di Puccini (dal 12 agosto) e La Traviata di Verdi (dall’8 luglio) secondo Franco Zeffirelli – la sua ultima produzione del celebre capolavoro –, che chiude la centesima edizione del Festival e che vedrà Anna Netrebko dare l'addio al ruolo di Violetta nella serata di sabato 9 settembre. Alla prima e all’ultima recita di Traviata parteciperanno inoltre i primi ballerini scaligeri Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, che proprio sul palco veronese nel 2022 si scambiarono a sorpresa la loro promessa di matrimonio. 

Ad arricchire ulteriormente il programma del Festival n. 100 anche quattro serate di gala e un concerto sinfonico straordinario. All'ormai tradizionale e amatissimo Roberto Bolle and Friends (19 luglio), si aggiungono tre spettacoli costruiti appositamente attorno alla personalità di tre grandi interpreti: Juan Diego Flórez per il suo debutto all'Arena di Verona (23 luglio), Plácido Domingo per l'omaggio al Festival in questa speciale occasione (25 agosto) e Jonas Kaufmann per il suo grande ritorno (20 agosto). Attesi ospiti, per la prima volta sul palco dell’Arena di Verona, anche l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala di Milano diretti da Riccardo Chailly (31 agosto). 

«Per inaugurare il Festival numero 100», dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena «l’Arena di Verona non poteva che omaggiare il titolo da cui tutto è iniziato nel 1913 per il centenario di Giuseppe Verdi: Aida. Per offrire una nuova lettura di questo capolavoro in cui convivono dramma interiore e grandiosità, dimensione privata e spettacolare, ci siamo rivolti a Stefano Poda, regista sensibile e artista poliedrico, creatore di immagini potenti fuori dal tempo: la sua visione di Aida ci porta in un mondo mai visto, sospeso tra passato e futuro, in cui l’umanità tutta è protagonista. L’uomo ha il potere di creare e distruggere ciò che lo circonda, cose materiali e relazioni personali, arte e innovazioni tecnologiche, riti e gerarchie; l’uomo può fare la guerra o cercare la pace, può bruciare di ambizione o di terrore ma anche accendersi d’amore. Aida parla di tutto questo e, dal 16 giugno, la vedremo in Arena pronta a raccontarsi di nuovo in tutta la sua toccante bellezza: il Ministero della Cultura e Rai ci permettono di portare la prima in tutto il mondo, rendendola raggiungibile gratuitamente a chiunque voglia accostarvisi, e per questo li ringraziamo sinceramente». 

Informazioni: arenadiverona.it 

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