Here's to You: Omaggio a Ennio Morricone (recensione)

Questo concerto è per te, Ennio Morricone. Riposa per sempre e sempre rimarrai nei nostri cuori

un momento del concerto
m&s - Susanna Rigacci, Antonio Pappano (foto Musacchio, Ianniello & Pasqualini © Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia)

Il testo originale di "Here's to you" è dedicato a Sacco e Vanzetti, colpevoli di essere stati anarchici nella "liberale" America degli anni '20. Liriche di Joan Baez su musica di Ennio Morricone, title track del film di Giuliano Montaldo.

Proviamo sempre un certo piacere nell'arrivare con anticipo ad un evento teatrale o musicale. Abbiamo la possibilità di accomodarci nella sala e guardarci attorno, magari studiando il programma di questa serata, che non si annuncia sicuramente come un "semplice" concerto. In tempi di Covid-19, purtroppo, è necessario prevedere quella decina di minuti in più necessaria per espletare gli adempimenti di sicurezza, ma che comunque sottraggono praticamente nulla al piacere sonoro che ci attende a breve. Siamo anche particolarmente fortunati, perché attendendo lo schieramento totale dell'Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, abbiamo il piacere di incrociare brevi istanti di musica di alcuni maestri che provano la loro accordatura, peccato siano così brevi e che meraviglia saranno state invece le prove, che immaginiamo si siano svolte nei giorni precedenti.

Finalmente (per modo di dire, visto il pieno rispetto dell'orario comunicato) entra sul palco, accompagnata dall'applauso della sala, l'orchestra ceciliana. Il coro si sistema sull'ampia balconata che sovrasta il palco, tutti rigorosamente a distanza e con un effetto scenografico pregevole dato dai movimenti sincronizzati, dalle sedute al cambio pagina dello spartito. L'ultimo applauso, quello ancora più caloroso, è tributato ad Antonio Pappano, colui che avrà il gravoso compito di condurci in questo affettuoso ricordo del più importante "drammaturgo musicale per il cinema" (cit.), il compositore che nella sua lunghissima carriera non è mai stato distante dal pubblico, accompagnando la sua arte a quella cinematografica, in un connubio (siamo molto di parte, lo avvisiamo per chi non lo avesse ancora compreso) che difficilmente si potrà eguagliare.

Il programma della serata è noto ed è disponibile su ogni poltrona della sala, ma non è poi così necessario, vista la scelta dei brani che saranno breve interpretati: un "greatest hits" di sicura presa. L'apertura è con "Gli Intoccabili" di Brian De Palma (1987), esecuzione impeccabile (non potevamo aspettarci altro), ma la prima intensissima emozione ci viene suscitata da "C'era una volta in America" di Sergio Leone (1984). Mentre ascoltiamo abbiamo davanti agli occhi lo scorrere delle scene dei film, è inevitabile! E ci chiediamo perché non sia possibile - come in un concerto rock - tributare l'applauso alla chiusura di ogni "brano". Evitiamo di dare corpo ai nostri pensieri e di essere, di conseguenza, buttati fuori e il primo blocco - La vita e la leggenda - si conclude, appunto, con "La leggenda del pianista sull'oceano" di Giuseppe Tornatore (1998).

Dopo "Nuovo Cinema Paradiso", sempre di Tornatore (1988), approdiamo al blocco che da sempre ci ha maggiormente coinvolto, si abbinano grandi e particolari inquadrature, tagli di visi scolpiti e indimenticabili a note che parimenti si cementano con le immagini, dalle quali non potranno mai essere separate. Sergio Leone ed Ennio Morricone hanno assieme costruito "un nuovo tipo di western, inventando personaggi picareschi" ed "è stata la musica di Ennio Morricone a farli parlare", come ebbe a dichiarare lo stesso regista (Quando un uomo con il western incontra un uomo con la cinepresa...). E tutto questo è vivo e ribadito ad ogni riascolto di quelle incredibili partiture. Immaginiamo - mentre la sala risuona dell'epopea del west - le periodiche difficoltà del soprano (in questa occasione è Susanna Rigacci) nel trovarsi costantemente sotto un critico esame, alla pari delle sue colleghe alle prese con "The Great Gig in the Sky". Ma anche questo fa parte della logica dello spettacolo ed è probabilmente quel gettarsi senza paracadute cui aspira ogni artista.

Particolarmente interessante "Vittime di guerra", pellicola del 1989 sempre firmata da De Palma, anche perché inserita in un blocco di "hit" molto più conosciute, ma quello che veramente ci ha colpito, avviandoci verso la fine del concerto, è il taglio "musical" di Abolisson, da Queimada di Gillo Pontecorvo (1969). Un tema sicuramente da approfondire, che risente delle atmosfere sonore della fine degli anni '60 e che ci fa pensare ad Ennio Morricone impegnato in una carriera parallela, misurandosi o collaborando con Andrew Lloyd Webber. Nostre fantasie a parte, non ci rimane che farci avvolgere completamente dal Mission di Roland Joffé (1986) e dal suo melanconico oboe. Torna quell'impertinente vocina maggiormente avvezza al rock che si chiede il motivo per il quale i "solisti" nella musica classica non debbano essere esaltati da un faro sapientemente puntato su di loro. Lasciamo stare e ricacciamo via la vocina.

Il concerto si conclude con gli applausi e la convinzione di aver vissuto qualcosa di veramente particolare, sia noi come spettatori, che gli artisti coinvolti sul palco dell'Auditorium, consapevoli di essersi presi cura della "musica senza il vero maestro", come si è schernito Antonio Pappano. Passano i minuti e gli applausi non accennano a diminuire la loro intensità. Le persone iniziano ad alzarsi dalle poltroncine e Pappano sorridendo annuncia un bis (fuori programma). Inutile dire che tutti i presenti si risiedono in un attimo. Il titolo della serata è quello che viene eseguito, purtroppo per noi non è presente Joan Baez per cantarla, ma su stimolo del direttore d'orchestra tutto il pubblico batte il tempo con le mani (che abbia percepito i nostri pensieri?) e ci avviamo - ora sì - ad una chiusura trionfale per un ricordo che rimarrà struggente, emotivo e coinvolgente. Siamo sicuri che molto presto tornerà il momento per vivere di nuova la sua musica ed Ennio Morricone sarà ancora una volta lì con noi. Ci sarà per sempre come le sue partiture, e questo è un dato di fatto. Un inno per la sua e per la nostra vita, un piacere percepito senza fine. E se dovesse affievolirsi, ci basterà l'ascolto di un disco per rinfrescarlo.

HERE'S TO YOU
Omaggio a Ennio Morricone
Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Susanna Rigacci soprano
Piero Monti maestro del coro
durata un'ora e trenta minuti circa

Il programma

LA VITA E LA LEGGENDA
Gli Intoccabili (The Strenght of the righteous)
C'era una volta in America (Tema di Deborah - Povertà - Tema principale)
La leggenda del pianista sull'oceano

NUOVO CINEMA PARADISO

MODERNITA' DEL MITO NEL CINEMA DI SERGIO LEONE
Il buono, il Brutto, il Cattivo (titoli)
C'era una volta il west
Giù la testa
Il buono, il Brutto, il Cattivo (l'Estasi dell'Oro)

CNEMA DELL'IMPEGNO
La battaglia di Algeri
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
Sostiene Pereira
La classe operaia va in Paradiso
Vittime di guerra
Abolisson

MISSION
Gabriel's Oboe
Falls
Come in cielo così in terra

ENCORE
Here's to You

giornalista
Nasco informatico e scontroso decenni fa, da meno anni sono anche giornalista e sempre scontroso. Di recente ho scoperto i social (ma non li ho ancora capiti).
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